In “Katitzi” l’autrice svedese Katarina Taikon ci consegna la storia di una bambina di otto anni, curiosa, coraggiosa e piena di vitalità. Una storia allegra, dolce e amara insieme, in cui viene raccontata la vita quotidiana della protagonista, inizialmente ambientata nell’orfanotrofio in cui vive, tra l’affetto e la complicità dei suoi amici del cuore – Pelle e Gullan, le piccole ingiustizie con la rivale – Rut detta Brut, le incomprensioni con la rigida istitutrice – la signorina Larsson e infine la scoperta delle sue origini “zingare” e l’incontro con la famiglia di origine, padre sorelle e fratello.
Lo spirito libero e un po’ ribelle di Katitzi la rende davvero irresistibile e grazie alla sua personalità riesce sempre a cavarsela, trovare il lato positivo, ottenere ciò per cui lotta!
La mente della piccola è continuamente popolata da domande sui perché della propria vita: perché non possono avere una vera casa, perché vengono regolarmente cacciati dai terreni su cui fermano il proprio carrozzone, perché non può andare a scuola?
A questa prima storia sulla piccola Katitzi, pubblicata nel 1969 seguiranno ben 12 altri libri che la vedono protagonista. Di questa serie per il momento 3 sono i titoli tradotti e pubblicati in Italia da Iperborea, casa editrice indipendente, specializzata in letteratura del Nord Europa, con grande attenzione alla produzione di testi di alta qualità, siano questi grandi classici o della letteratura contemporanea.
Attraverso la storia di Katitzi l’autrice trova l’espediente per narrare alcuni episodi della propria infanzia: quella di una ragazzina Rom in una Svezia che ancora la relega ai marini della società, precludendole l’accesso alla scuola e, di fatto, all’alfabetizzazione. Katarina imparerà a leggere e a scrivere solo in età più adulta, cosa che le permise di regalare al mondo questi incantevoli scorci di una vita bambina.
Non conoscevo la storia di Katarina Taikon prima di leggere questo libro, ma appeno finito ho subito desiderato sapere qualcosa di più su quest’autrice. Figlia di madre svedese e padre rom è stata un’importante attivista, che ha lottato in favore dei diritti del popolo Rom, in particolare per quanto riguarda l’alfabetizzazione dei bambini e il loro diritto all’inclusione scolastica in Svezia.
Ho trovato questo romanzo un piccolo tesoro, ricco di vita e scritto in modo davvero semplice e scorrevole. Per questo ho deciso di suggerirlo come lettura estiva: per quei bambini curiosa partire dai 9 anni, inoltre lo consiglio fortemente anche come lettura condivisa a partire dai 6 anni. Un libro così, infatti, piacerà anche a quei grandi che amano fare tuffi nel lontano mondo bambino.