In ogni libreria per bambini che si rispetti, che rispetti cioè l’infanzia e che sia dalla sua parte, non possono mancare gli albi illustrati di quest’uomo, Leo Lionni.
Ma perché? Chi è e cosa hanno di tanto speciale le sue storie per cui a più di 30 anni dalla loro pubblicazione (Piccolo blu e piccolo Giallo è del 1959!) ancora sono freschi, attuali e speciali? Ve lo raccontiamo qui!
LA VITA
Leo Lionni fa parte di quella cerchia di artisti e intellettuali che hanno colorato e caratterizzato il ‘900 in Occidente, un secolo di grandi cambiamenti sociali e tecnologici, soprattutto nel periodo postbellico, che vedono affermarsi nuove visioni culturali, in cui l’arte sempre più si mescola all’innovazione: le forme espressive più tradizionali del mondo artistico impiegate fino ad allora, come la pittura e la scultura, si intrecciano con i nuovi canali espressivi che si vanno affermando come il design moderno e industriale, la grafica, la comunicazione visiva e pubblicitaria.
L’artista nasce ad inizio secolo ad Amsterdam da un padre tagliatore di diamanti e una madre cantante lirica. Una volta diplomato, sceglie di studiare economia in Italia. Leo è ebreo e purtroppo nel ’39, in seguito all’emanazione delle leggi razziali, emigra negli Stati Uniti, con la moglie e i loro due figli.
Durante la sua vita i viaggi tra Stati Uniti ed Europa sono stati numerosi e molto intensi, al punto che Leo intitolerà la propria biografia “Between two worls” (“Tra i miei mondi“In italiano per Edizioni Corsare). Mentre il secondo conflitto mondiale sta divorando e stravolgendo il vecchio continente, New York e, più in generale, gli Stati Uniti vivono un fermento culturale incontenibile: molti sono infatti gli intellettuali, artisti e scienziati che vi si stabiliscono in esilio facendo incontrare idee, pensieri e tecniche di diversa matrice culturale. Lionni vivrà profondamente il conflitto tra notorietà e affermazione come grafico e la spinta ad una vita più libera ed anticonformista. La crisi esistenziale lo porta a sentirsi combattuto tra il continuare a produrre arte per altri, scelta che lo fa sentire come “un topo meccanico”, oppure decidere di realizzare opere con spirito libero per guidare il mondo verso la bellezza.
Le sue opere sono state esposte in musei, università, mostre ed in giro per gli Stati Uniti. Solo a partire dagli anni ’50 avrà inizio la sua carriera di autore e illustratore di albi per l’infanzia.
Nel 1962, all’età di 50 anni l’artista lascia ogni suo incarico professionale e si stabilisce definitivamente in Italia per compiere appieno il suo sogno di artista.
La sua vita si spegne proprio in Toscana, all’età di 89 anni.
Un artista che ha preso a cuore il mondo dei bambini, mettendo a loro servizio la propria esperienza di vita e di artista, con grande responsabilità, considerandolo un privilegio e un degno punto d’arrivo di una incredibile carriera.
Il mondo di un bambino è un mondo di parti, di minuzie. Per i bambini, ancora inconsapevoli del peso del significato, le cose esistono per il semplice piacere di essere ciò che sono.
(Tra i miei mondi, Leo Lionni, Donzelli, p. 24)
In questi preziosi albi Lionni condenserà esperienze personali, riflessioni etiche e spirituali, turbamenti e conflitti che caratterizzano l’esperienza umana nella sua complessità.
Tra i vari amici e personalità con cui instaura importanti dialoghi possiamo citare Calder, Eric Carle, Bett.
LE OPERE
Descriverò brevemente alcuni dei libri che più ho amato e che ancora oggi penso continuino ad avere un’incredibile forza narrativa:
“Piccolo blu e piccolo giallo” è il suo primo, intramontabile capolavoro, al quale seguiranno oltre 40 albi illustrati. Lionni racconta che questo bellissimo libro nasce da una vicenda che lo vede nonno di due nipotini, Pippo e Annie, che non riescono a stare tranquilli durante un viaggio in treno. Il nonno, in cerca di una soluzione, trovandosi davanti una copia della rivista “Life”, improvviserà una storia con dei cerchietti strappati, cerchietti per l’appunto gialli, blu e verdi!!
Piccolo Blu e Piccolo Giallo sono amici per la pelle, trascorrono sempre il loro tempo insieme. Un giorno accade che Piccolo Blu ritrovando Piccolo Giallo dopo averlo perso, lo stringa così forte che uno si fonde con l’altro, il loro abbraccio fraterno li ha fatti diventare entrambi Piccoli Verdi. Ma così trasformati i loro genitori non li riescono a riconoscere e sarà a causa delle loro copiose lacrime – blu e gialle – che i nostri protagonisti torneranno alla loro forma originale.
Lionni attribuisce al suo editore Fabio Coen della Obolensky Inc. un ruolo davvero importante dedicandogli queste parole:
“Ci sarebbe voluta più di una serata con Fabio prima di comprendere al pieno
quanto la semplice storia di due macchie di colore potesse coinvolgere la mia anima,
la mia mente e il mio stile di vita.”
Piccolo Blu e Piccolo Giallo racconta dell’amicizia e della potente forza di trasformazione generata dall’incontro con l’altro, al punto che il colore dei protagonisti si converte in verde, in qualcosa di nuovo che include ciò che si era e che non va perduto. Infatti, quando questi piccoli protagonisti si frantumeranno in pezzi per il dispiacere di non essere riconosciuti in ciò che si sentono ormai trasformati, i pezzetti saranno nuovamente dei colori originali, a significare che includere l’alterità nella propria vita non è equivale a perdere la propria identità.
L’incredibile forza simbolica di questo racconto, che porta in sé la critica a modelli che l’autore denuncia come autoritari e conformisti – quali la scuola e la famiglia – nel 2015 gli farà guadagnare anche un posto in una lista di libri proibiti.
“Guizzino”, storia di un pesciolino che è diverso da tutti gli altri pesci rossi della sua famiglia: lui è, infatti, l’unico ad essere nero. Guizzino si distinguerà per coraggio e determinazione e la sua diversità rappresenterà la sua forza. Il protagonista di questo racconto, nonostante la propria unicità rispetto al branco di appartenenza, dimostrerà di avere a cuore la propria comunità, cercando la soluzione giusta per rafforzare il gruppo.
In conclusione, in Guizzino al centro vi sono il valore dell’astuzia intesa come forma di spiccata intelligenza e della capacità di mettersi alla guida di una collettività per il bene comune.
“Tico e le ali d’oro” Una storia complessa, che parla di diversità, di rinascita e del coraggio richiesto per spogliarsi delle proprie ricchezze e della suntuosità per poter godere della leale compagnia degli altri.
“Federico” è un racconto che tratta di un tema davvero caro a Lionni: il topolino Federico, durante un inverno molto duro da affrontare, contribuisce al mantenimento in vita della propria comunità grazie alle proprie qualità e al proprio importante lavoro di “intellettuale-artista”.
“La casa più grande del mondo” un albo in cui un papà racconta una storia alla propria figlia lumachina, il cui più grande desiderio è quello di avere la casa più grande del mondo. La chiocciolina della storia-nella-storia, proprio come sua figlia, desidera immensamente avere la casa più grande del mondo e in effetti riuscirà nel proprio intento: avrà un guscio enorme, colorato, impreziosito da guglie e punte! Solo che un guscio di tale imponenza la zavorrerà, non sarà più in grado infatti di seguire il proprio gruppo e procacciarsi cibo per sopravvivere.
“Alessandro e il topo meccanico” Questo è un libro che ha profondamente coinvolto Lionni. Lui stesso racconta quanto quello del libero arbitrio sia un tema a lui molto caro. L’autore si chiede se le nostre siano menti libere oppure delle menti meccaniche raccontandoci la storia di Pippo, un topo meccanico che sembra felice ma che in realtà dipende completamente da altri che decidono della sua vita. Alessandro invece è un topolino libero, vive immerso nella natura, conosce l’esistenza della povertà ma anche il sapore del cibo e la bellezza della luna. Alessandro sogna i privilegi di Pippo e grazie alla lucertola magica può trasformare un suo desiderio in realtà. A quel punto però Alessandro non accetta il compromesso a cui dovrebbe cedere: perdere la propria libertà per ottenere agio e benessere.
“Pezzettino” libro gioiello in cui la ricerca dell’autenticità è il filo conduttore della storia. Pezzettino dopo aver interrogato tutti i “più” della sua terra (il veloce, il grande, il saggio..) parte per un viaggio alla scoperta di sé.
“Un colore tutto mio” Camaleonte a differenza da tutti gli altri animali non ha un colore proprio, ma grazie ad un amico presto troverà una soluzione. Un albo pieno di immagini e colori meravigliosi da sfogliare con i più piccoli alla scoperta del mondo della natura e delle unicità di ognuno.
“Cornelio” La storia di un coccodrillo che è in grado di camminare su due zampe: questa sua capacità gli consente di godere di sguardi e orizzonti nuovi, diversi rispetto a quelli che hanno tutti gli altri coccodrilli che vivono con lui. Cornelio vorrebbe condividere con loro queste sue prospettive ma questi, indifferenti e sospettosi, si rifiutano proprio. Cornelio parte allora alla scoperta del mondo, dove imparerà molte cose non “coccodrillesche”. Ma quando Cornelio tornerà trai suoi…
In “Tilli e il muro” troviamo il coraggio della scoperta e lo slancio verso l’ignoto, il valore della curiosità che ti porta a scoprire sempre qualcosa di nuova. Sia mai che al di là del muro in fondo possa esserci sempre un topolino quasi uguale a te.
“Il sogno di Matteo” è il libro maggiormente autobiografico dell’autore. Il topolino Matteo, i cui genitori immaginano e desiderano un futuro da medico, sogna di diventare un pittore in seguito ad una visita all’interno di un museo che l’ha lasciato stupefatto e meravigliato. Matteo riuscirà a realizzare il proprio destino divenendo un famoso artista.
Il sogno di Matteo
Nella sua autobiografia, Lionni scrive: «[…] non c’è da meravigliarsi se, quando mi chiedevano che cosa volevo essere da grande, la risposta era sempre, senza esitazione, “un artista”. Per me, Arte era una parola generosa, che includeva pittura, scultura, canto, suonare il pianoforte, e ora architettura. E artisti erano Le Fauconnier, zio Piet, mia Madre, Van Gogh, Rembrandt, Mondrian, Berlage, Chagall, la persona che aveva dipinto il calendario appeso nella cucina di Oma [nonna, in olandese] Grossouw e i copisti al Rijksmuseum». […]
Non dobbiamo quindi stupirci se un invito a seguire la bellezza in qualunque forma ci appaia, ci arrivi proprio da lui.
Ognuna delle sue opere ci parla del nostro viaggio interiore di crescita alla scoperta di noi stessi, dell’altro e del mondo. Ed è proprio per questo motivo che un autore così non può mancare nella libreria di nessun bimbo, e forse neanche in quella di quei grandi che ancora dialogano con i bimbi che sono stati.
Jennifer
Ps: se siete curiosi di sbirciare la casa di Leo Lionni, il luogo dove inventava e creava le sue storie… abbiamo trovato questo, clicca qui!